venerdì 10 settembre 2010

Due giorni oltre i 2000.

Resoconto di una escursione di tre giorni fatta lo scorso fine settimana con pernottamento presso Rifugio Lavarella e Rifugio Lagazuoi, di cui potete consultare i relativi siti cercando il nome su un qualsiasi motore di ricerca.

Dall'abitato di Pedraces in Alta Badia si raggiunge San Leonardo da cui si sale all'Ospizio di Santa Croce (2045 slm) con l'aiuto di due seggiovie. Da qui si segue il sentiero nr. 7 che dapprima attraversa un boschetto di pini mughi e successivamente inizia a salire ripidamente lungo un ghiaione. In questo tratto il sentiero non è facilissimo e può mettere in difficoltà escursionisti poco esperti; sono presenti anche alcuni tratti attrezzati con fune metallica e qualche gradino in ferro che agevolano la salita. Il sentiero non presenta mai tratti molto esposti ma è consigliabile che a percorrerlo siano escursionisti con esperienza e senza problemi di vertigini.

Al termine della dura salita si giunge al Passo di Santa Croce (2612 slm) da dove si può salire verso L'Ciaval o proseguire dritto verso il rifugio Lavarella. In foto sulla destra potete notare il passo, sullo sfondo la cima Lavarella (3055 slm).


La salita a L'Ciaval (2907 slm) non è particolarmente impegnativa e permette di raggiungere le balconate naturali del massiccio di Santa Croce (prima foto) che presentano pareti a picco di oltre 70 m. Attenzione ad avvicinarsi con bambini. Nella seconda foto il libro di vetta.




Il sentiero che scende verso il rifugio Lavarella è semplice ma reso interessante dai fenomeni carsici presenti nella zona: suggestiva la presenza di un lastrone di roccia liscia di grandi dimensioni che configura una sorta di "pavimento naturale". Tipiche di questa parte del sentiero sono anche le spaccature nella roccia formate dalle infiltrazioni di acqua.




Al termine della discesa si raggiunge quindi il rifugio Lavarella (2042 slm) che sorge in una piccola valle dove la fanno da padrone ruscelletti naturali scavati dall'acqua nella roccia; la presenza di queste formazioni rende il luogo molto particolare.




Lasciato il rifugio si sale lungo la strada che porta all'alpe di Fanes (di cui ho già trattato nel precedente post) e, seguendo il sentiero nr.11, la si percorre fino al bivio col sentiero 20b che porta alla Forcella del Lago (2486 slm): il sentiero sale ripidamente e con pendenza costante fino alla forcella poi scende con stretti e ripidi tornanti fino al Lè de Lagazuoi (2182 slm), specchio d'acqua smeraldo ai piedi della Cima del Lago e della Cima Scotoni. Da qui si segue il sentiero che risale con pendenza costante l'Alpe di Lagazuoi fino al rifugio Lagazuoi (2752 slm); nell'ultimo tratto di salita è possibile visitare le gallerie scavate nella montagna dall'esercito austriaco durante la Prima Guerra Mondiale a protezione del fronte dagli attacchi italiani.

Il rifugio Lagazuoi può essere definito come il balcone sulle Dolomiti perchè dalla sua terrazza la vista spazia per 360 gradi sulle principali vette dolomitiche: Odle, Sella, Marmolada, Pale di San Martino, Civetta, Pelmo, Averau, Nuvolau, Cinque Torri, Croda da Lago, Antelao, Sorapis, Tofane e gruppo Fanis... uno spettacolo impareggiabile. Di seguito alcune foto scattate all'alba dalla cima del Piccolo Lagazuoi, poco distante dal rifugio.







Per la discesa al Passo Falzarego (2105 slm) è possibile scegliere tra quattro percorsi alternativi: attraverso la Galleria degli Alpini (consigliati torcia e caschetto) scavata dall'esercito italiano all'interno del massiccio del Lagazuoi, percorrendo il sentiero dei Kaiserjagher (sentiero piuttosto ripido e impegnativo con la presenza di un ponte sospeso), attraverso un sentiero privo di difficoltà particolari che scende prima alla forcella Travenanzes e poi al passo o ancora con l'uso della funivia.


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